domenica 27 dicembre 2009

SCALATA AL MISMA...per "smaltire" il Natale

Stamattina optiamo per una camminata verso monte Misma, ci sono 3-4 pasti da smaltire.
Partiamo alle ore 8.40 da Cenate Sopra, scaliamo 800 mt. di dislivello in circa 1h e 15' ( V.A.M di 640 mt. l'ora n.d.r.). 
Siamo io, Michele, Tone e Massimo....e il resto della truppa? Senz'altro non saranno stati a guardare.








Passiamo accanto alla chiesina della madonna di Misma, dove Tone è da anni impegnato come volontario per mantenerla e curarla insieme a tutta la zona adiacente. ElOGIO.

Da li si sale per la parte più ripida, notare con quanta grinta Michele affronta la scalata...zio LAURO è avvisato, nonostante la pensione non sarà una passeggiata nemmeno il 2010. Michele c'è!


Giungiamo in vetta poco prima delle 10, incontriamo il team Giorgi al gran completo, guidato dal presidente Carlo Giorgi e dall D.S. l'ex professionista Paolo Valoti, con cui io e Marco ci siamo confrontati nelle categorie giovanile...ha avuto la meglio lui?! Una foto veloce e giù di corsa, siamo sudati e c'è un'aria insidiosa.


Un' ultima foto alla chiesina di Misma durante il ritorno e a casa. Piacevole camminata, mi ha sorpreso trovare il sentiero asciutto nonostante le pioggie e la nevicata dei giorni scorsi.
Durante l'ultima parte di tragitto ricevo un messaggio sul cellulare. Mi ha cercato Marco, che non trovandomi raggiungiile avrà senz'altro pensato che fossimo andati su un 4000 mt!
Mi piace parecchio fare questi sentieri perchè basta spostarsi sulle diverse creste e puoi ammirare da lontano prima gli appennini parmensi:

...poi le alpi innevate...

Un ultimo quesito ci frulla per la testa, prima di salutarci. Quanti km (in nero) percorrerà oggi Marco?

martedì 8 dicembre 2009

FABIO e OMAR IN MARESANA



Oggi uscita rapida, non si è programmato nulla visto il tempaccio di ieri. Fabio propone un breve giro subito dopo pranzo. Avvisiamo Marco per evitare le solite gratuite accuse di allenamento in "nero" (sabato lui è stato beccato! n.d.r.) ma ha altri impegni e non si aggrega. Andiamo in Maresana, sempre dura, specialmente se solo un'ora prima stavi mangiando casoncelli con burro fuso e pancetta?! I colori sono meravigliosi, la temperature si è alzata pertanto le condizioni sono ideali. Percorriamo un tratto di bosco e raggiungiamo la vetta del Pighet dal quale scendiamo. Pendenze del 40%, fa davvero impressione mentre si percorre la discesa. Se non ricordo male è da tre anni che non lo facciamo...in salita ovviamente! Dopo un'oretta e mezza con 30 km percorsi siamo a casa. Divertiti.

domenica 6 dicembre 2009

CIASPOLATA AL PARAFULMINE (Mt. 1536)


Oggi esordio stagionale con le ciaspole. Decidiamo di partire per le 7.30 ma io e Carlo rimaniamo a letto causa sveglia mal funzionante. Io riesco a rimediare con un quarto d'ora di ritardo. Raggiungo Marco, Matteo e decidiamo di partire solo in 3 (il telefono di Carlo è ancora spento). All'altezza di Alzano ci chiama dicendo di essersi appena svegliato e dovendo preparare ancora tutto riuscirà a raggiungerci solo in vetta. Noi nel frattempo ci fermiamo a far colazione (roba da 10 minuti), arrivati al parcheggio, dopo 6-7 minuti sentiam il rombo di una 147, il nostro Carlo (Shumacher) è già arrivato! Scopriamo tra l'altro che ha fatto pure colazone. Iniziamo cosi la camminata optando per un passo tranquillo...giusto una mattinata tra amici, per le battaglie avremo altre occasioni. Ci accompagna un sole abbastanza caldo tant'è che Matteo si denuda proseguendo la camminata in maglietta.
Non c'è tantissima neve ma comunque a sufficienza ed in particolare sul pendo finale troviamo soddisfazione.
Arriviamo al rifugio intorno alle 10.30 e dopo un veloce tè io e Marco rientriamo verso casa, le mogli ci attendono. Matteo e Carlo rimangono giustamente a riposare e gustarsi il paesaggio sempre piacevole. Per le prossime non si scherza...sarà sfida vera.


domenica 22 novembre 2009

USCITA IN MTB

E' il primo articolo in tempo reale. Dopo sei settimane tentiamo di riorganizare un'uscita.Questa mattina si presentano solo in quattro all'appuntamento. Massi, Tone, Michele e il sottoscritto, impegni famigliari e infortuni vari riducono il gruppo che parte comunque motivato. Giornata grigia ma non a rischio pioggia. Decidiamo di optare per un'uscita da "cristiani" (finalmente). Percorriamo una quarantina di km sulla pista ciclabile della valle seriana, chiacchierando per tutto il tempo e pedalando con assoluta tranquillità. C'è parecchia gente in giro. Solo nel finale Massimo si fa sopraffarre dal proprio istinto da scalatore e propone di scollinare il "montagnino di Villa di Serio". Rientriamo scendendo dal sentiero di Scanzo, giusto per sporcare le nostre bici e soddisfatti ci dirigiamo verso casa. Io sono atteso da polenta, zampone e patate al forno...del resto le energie vanno recuperate?! Ciao

venerdì 30 ottobre 2009

PARTITA DI CALCIO - 30 0TT0BRE -

Finalmente in campo. Le due formazioni si ritrovano sul comunale di Villa di Serio. La squadra in tenuta giallorossa è composta dai nostri Marco Alge, Massimo Marchesi, e Michele, integrati dagli oriundi "granchio" e Zito. Antagonista è la compagine griffata BFE formata da Bruno, Fabio, Massi N., Omar e Lucio, già compagno di alcune gran fondo in MTB...insomma comunqe tutti appassionati delle due ruote.

Partita dal tasso tecnico piuttosto elevato, equilibrata per lunghi tratti, giunge però ad un 4-2 intorno al 90' che sembra aver definito vincitori e vinti. Non è però cosi, la caparbietà della squadra capitanata Marchesi e l'orologio di Breviario che si inceppa sul più bello fa si che il match si concludo con un 4-4 che accontenta tutti e ci proietta verso una piacevole serata insieme. Si uniscono per la cena anche Carlo e Matteo "Baga"...Scarpinocc e lumache ci attendono.
Segnalo una prestazione davvero buona da parte di tutti tant'è che eccitati, per qualche istante ventiliamo l'idea di un team a 7 che vaghi per la bergamasca sfidando (a calcio) tutti i team ciclistici possibili. Gia ci vedevamo, agli ordini di Mister Manicardi (allenatore- giocatore): Massimo N. ( stupefacente portiere, istintivo come pochi, una sicurezza), Michele e Breviario ( difesa a 2 arcigna con fisicità sopra la media), Bruno, Massimo Marchesi e Marco Alge (centrocampo a 3 in grado di coprire all'occorrenza, fantasia, forza fisica, soluzioni da fuori area ed assit per Omar ( centravanti dal fiuto del goal paragonabile ad un Setter?!).
Alla fine desistiamo e ci accontentiamo di una rivincià tra noi in prossimità del Natale. Da decidere se Venerdi sera o domenica. Ciao a tutti.                       F.to Trezegol

domenica 13 settembre 2009

EPILOGO 2009 - LA SFIDA OREZZO-GANDA






Domenica 13 Settembre 2009
Ci incontriamo al solito, presso la pasticceria ad Albano.
Pronti a partire vi sono già Michele (che a fine giornata verrà ribattezzato "IL MILANESE", Bruno, Massi (cùso), Massi ( il fratello) e questa volta anche lo zio pronto a procurar battaglia.

CLASSIFICA:
Pos.  Tempo          Nome  

1       36'36"     ALGERI M.ARCO  
2        s.t.         NEMBRINI MASSIMO
3      a 1' 26"    NEMBRINI OMAR
4      a 2' 04"    MANICARDI BRUNO
5      a 5' 41"    IOTTI MICHELE
6          s.t.       NEMBRINI LAURO
7     a 7' 18"     MARCHESI MASSIMO

domenica 12 luglio 2009

MAPEY DAY - LO STELVIO -


 

Nonostante la levataccia (ore 4.40!) i visi dei nostri eroi sono sorridenti, troppa la voglia.
E' la prima volta che partecipiamo, la scalata dello Stelvio è affascinante, quanti campioni hanno scritto la storia su queste strade.
Si parte da Bormio intorno alle 8.30, dopo la gara dei podisti e degli ski-roller. La strada è completamente chiusa al traffico. Si fatica ma ne vale la pena. ottimo tempo per tutti e non capita tutti i giorni di arrivare in vetta ad una salita e trovare gente che scia. DA RiCORDARE

giovedì 18 giugno 2009

Aprica e Mortirolo (da Mazzo di valtellina) mt.1852

Che giornata amici! Parto alle 7 (in auto) direzione Edolo, con mio papà. Troviamo più traffico del previsto e riusciamo a pedalare solo intorno alle 8.40. La giornata è  talmente bella che, nonostante stia per andare verso quote importanti, decido di non portare nulla se non il giubbino antivento. "Il Giulio" non se la sente di fare il Mortirolo e va verso il Passo del Tonale. Io decido di procedere come da programma. Salgo verso l'Aprica poi giù verso la Valtellina. Molto bene per questa parte di tragitto, poche auto e strade belle.Non altrettanto quando arrivo in fondo alla valle, i primi km in direzione Tirano sono con un asfalto bruttissimo e pericoloso che mi costringe spesso a portarmi in mezzo alla carreggiata.


Superato questo tratto trovo le indicazioni per Mazzo di Valtellina. Ancora pochi km e si sale. In bici è come l'immaginavo, pendenze davvero impegnative, strade strette, ma il fondo è bello pertanto mi diverto un sacco. Ho il 39x27 che riesco a spingere bene, anche perchè ho alle spalle Cà S. Marco e S.Fermo (da Berzo) percorso pochi giorni prima con Bruno . Mentre pedali ti sembra di rivedere le gesta dei tuoi campioni preferiti. Ho visto più d'una volta il loro volto sofferente su queste strade. A 4 km circa dalla vetta mi fermo un paio di minuti per vedere il monumento eretto in onore a Pantani dall'associazione nazionale ciclicti professionisti (foto).



Chi non s'è emozionato con lui almeno una volta!.
Riparto per l'ultimo tratto un pò meno impegnativo (azzardo anche il 23 in alcuni tratti) durante il quale supero diversi ciclisti stranieri (che "sborone"?!). In vetta scopro che sono in 42, in vacanza a Bormio per una settimana intera, per percorrere ogni giorno le vette più note del giro d' Italia (Stelvio, Gavia...).
Arrivato in vetta mi rilasso una mezz'oretta per poi iniziare a scendere dal versante di Monno in cerca di cibo. Dopo nemmeno un km incontro una trattoria. Mi fermo e decido di mangiare all'aperto, nonostante sia intorno ai 1800 mt si sta divinamente.Il sole è intenso, la temperatura piacevolssima e...le tagliatelle fatte in casa davvero squisite!
Riparto per raggiungere mio papà, un gelato insieme e si torna a casa. CHE BELLA LA BICI!!!





lunedì 15 giugno 2009

Albano - Cà S. Marco (mt.1992)

Lunedi 22 giugno, sono in ferie, anzichè dormire come mi consiglia Valentina decido di alzarmi presto. Alle 7.30, zaino in spalla, sto già pedalando in direzione Negrone; la giornata è uggiosa ma decido di partire comuque.
C'è traffico sino a Zogno, poi la strada si libera e diventa un piacere pedalare in solitario. La salita è dura ma la forma c'è, pertanto me la godo davvero. Le pochissime persone che incontri sui tornanti non perdono occasione d' incitarti. Arrivo in vetta intorno alle 11. Salita vera, da madonna delle nevi in particolare le pendenze diventano importanti e occorre condizione per scalarla senza subirla troppo. Incontro 3 belgi saliti in bici da Mezzoldo, ci scattiamo reciprocamente delle foto, cambiamo le magliette e giù di corsa. C'è ancora neve, nebbia e freddo, siamo sotto i 10 gradi, peccato non poter rimanere almeno qualche ora.


 

Arrivato a Piazzatorre il cielo comincia a dare speranze pertanto mi fermo in una trattoria per un pranzetto veloce. Riparto e raggiungo casa intorno alle 15.30, ormai il sole è alto (e troppo caldo). Percorsi 140 Km di buona lena,  Bella soddisfazione.



venerdì 29 maggio 2009

Record del Selvino


Venerdi 29 Maggio 2009, supportati da una splendida giornata di sole ci accingiamo all'ennesima battaglia nell'arena di Selvino.
Di seguito l'articolo ufficiale emesso dal giornalista-cineoperatore intervenuto in quell'occasione: Fausto Baldis.
Guidava la moto nr. 1 Lauro Nembrini (LO ZIO), foto sopra.

NEMBRO – E’ un sole tardoprimaverile quello che attende il gruppo ai piedi del colle orobico, un sole che farà luce sulla strada che si inerpica verso la località collinare bergamasca, e soprattutto farà chiarezza sulle reali potenzialità degli atleti, impegnati in una sfida da “tutto-in –un-colpo” che si è giocata nei giorni precedenti alla sfida anche a livello psicologico. Meta di numerosissimi appassionati delle due ruote, che ogni anno si misurano sulle sue rampe, il Selvino è impietoso giudice per testare la propria condizione fisica, e splendido luogo per appagare gli occhi e la mente con il sudore, la fatica e le emozioni che solo uno sport come il ciclismo sa dare.
Ma oggi, tra i contendenti, sarà battaglia –e battaglia vera- lungo i tornanti, e non ci sarà più spazio per sfide a distanza e i proclami dei giorni precedenti alla sfida: conteranno solo fiato e gambe.
L’uomo da battere è Algeri, che può contare su una condizione fisica di spessore e su un colpo di pedale che fa la differenza: stretto nella morsa dei cugini Nembrini, il portacolori della Saunier-Duval deve anche guardarsi dagli altri sfidanti –Manicardi, Breviario e Iotti- che non concederanno vita facile al favorito.
La sfida prende il via poco dopo le 18.
La prima fase dell’ascesa vede i sei sfidanti molto coperti, si studiano, testano la condizione dei compagni di pedale e non mostrano le proprie carte. Il ritmo non è forsennato, ma deciso, e la frequenza al pedale (seppur non al massimo dell’intensità) è comunque di buon livello.
Il drappello rimane compatto nel primo tratto, e dalla “cava” fino falsopiano misto nessuno mette il proprio mozzo fuori dal gruppetto ma, come previsto, al bivio per Lonno l’andatura si alza.
Ai tornanti iniziali, Breviario in difficoltà: perde qualche metro dai compagni e, rimasto all’aria, fatica a rientrare, mentre i cinque davanti guadagnano spazio. Trova quindi il suo ritmo e prosegue in solitudine.
All’altezza di SanVito, falsopiano storicamente insidioso per il vento laterale, le maglie del gruppo in parte si allentano, e i contendenti lavorano sul cambio per rifiatare. Il drappello rilancia l’andatura alla prima panoramica dopo la frazione nembrese, ed è qui che Iotti ha un
momento di difficoltà, perdendo a sua volta contatto, senza riuscire a mantenere l’andatura dei primi. Davanti a tutti, Algeri e Nembrini M. capiscono che è un momento buono per dare una scrollata, e tengono alto il regime al pedale per assottigliare la pattuglia.
Dal canto loro, Manicardi e Nembrini O. non perdono colpi e restano sul pezzo, anche se la pedalata di Manicardi appare poco “rotonda”, mentre quella di Nembrini O. sembra più fluida.
Il tratto centrale dell’ascesa stabilizza il ritmo su andature di buon livello, dove alla testa il favorito Algeri si alterna (poco) in testa al treno con Nembrini M., mentre Nembrini O. e lo stoico Manicardi restano agganciati al cerchio dei due battistrada. Ma, come ci si aspettava, è alla panoramica superiore che la corsa entra nel vivo: all’altezza del “tornante degli innamorati” il cambio di passo è notevole e diventa insostenibile sia per Nembrini O. che per Manicardi. Il primo si sgancia dal drappello all’ingresso della panoramica, si alza sui pedali nel tentativo di rilanciare l’azione, ma il distacco inizia a diventare pesante e, per evitare crolli verticali, si risiede e opta per un’andatura più regolare. Manicardi, invece, resiste ancora, ma poco oltre: rimane con il duo di testa sin dopo aver doppiato il tornante, ma non riesce a proseguire ulteriormente ai loro ritmi. Si riassesta a sua volta in sella e decide di limitare i danni.
In testa, il ritmo è ormai di spessore: Nembrini M. è perennemente in piedi a cercare l’allungo spingendo duro sui quadricipiti, ma Algeri è lì e non perde certo metri, resistendo al ritmo imposto dal compagno di fuga: troppo alta la posta in palio.
Siamo ormai alle battute finali, e all’altezza del “curvone della discarica” (nome poco elegante, ma già giudice di mille sfide) si decide la corsa: Algeri si alza sui pedali e lancia il suo attacco cercando l’allungo. Nembrini M. risponde, agganciandosi all’avversario ricercando benzina nei propri muscoli, ma quando il ricongiungimento sembra avvenuto Algeri assesta il colpo decisivo –pugno di ferro in guanto di velluto- e se ne va col piglio del cowboy. Nembrimi M. è sui pedali, si abbandona sulla sella in segno di resa e capisce che la misura è ormai colma mentre Algeri, all’altezza della Madonnina, capisce di avere la corsa in tasca.
All’arrivo è il favorito Algeri a tagliare per primo il traguardo, mentre al mai domo Nembrini M. spetta la piazza d’onore. Al terzo posto è Manicardi, che resiste al rientro di Nembrini O., quarto piazzato. Chiudono le fila Iotti e Breviario, ormai paghi ma comunque autori di un tempo dignitoso.
L’epilogo, tra il rifornimento finale e il riposo dopo la fatica, è tutto per i commenti del dopocorsa. Algeri si gode i meritati complimenti, e gli occhi cadono sui tempi e sui ritmi tenuti lungo l’ascesa.
Ma attenzione: il ciclismo regala sempre una seconda chance agli sconfitti. La concorrenza è spietata e il vincitore avvisato. F.to Fausto Baldis

I TEMPI :

1° in 33' 32"  ALGERI MARCO
2° a  13"        NEMBRINI MASSIMO
3° a 1' 12"    MANICARDI BRUNO
4° a 1' 47"     NEMBRINI OMAR
5° a 3' 37"    IOTTI MICHELE
6° a 7' 35"    BREVIARIO FABIO

domenica 17 maggio 2009

GIMONDI 2009 - I NOSTRI RISULTATI -

Sono 1175 i classificati del percorso medio e direi che vista la nostra preparazione non sfiguriamo di certo.
Ecco i nostri risultati:

Pos. Tempo      Nome                        cat.          pos.Cat.
201  4:12:49    ALGERI M.            2 Master          46
237  4:15:45    MANICARDI B.    2 Master             55
266  4:19:03    NEMBRINI M.      2 Master            62
284  4:21:34    NEMBRINI OM.   2 Master             66
500  4:45:01    IOTTI M.       C     3 Master          137
600  4:54:58    BREVIARIO F.     2 Master            121